FAQs

Q?

Qual è la causa più frequente dell’alitosi?

A.

"Lʼalito pesante” è un problema fastidioso ma curabile dal proprio dentista

Quante volte ci siamo trovati a parlare con una persona con un alito cattivo e non vedevamo l’ora di terminare la conversazione ed allontanarci. Un problema quello dell’alitosi che possiamo definire sociale e che può mettere a rischio anche rapporti di lavoro o personali.
L’alitosi è uno specifico stato organico che colpisce la bocca dell’individuo che coinvolge se stesso e l’ambiente circostante. Esiste una strettissima correlazione tra la scarsa igiene orale e l’intensità stessa dell’alitosi in quanto trova la sua origine prevalentemente nel cavo orale.
Una malattia che colpisce oltre il 50% degli italiani con pesanti risvolti psicologici a volte compromettendo il rapporto interpersonale. Se “l’alito pesante” è presente al mattino il problema è di tipo transitorio e le cause sono da imputare alla proliferazione notturna di batteri del cavo orale noti per la produzione di gas contenenti zolfo. In altri casi l’alitosi è persistente ed è considerata patologica.
La comunità scientifica indica che nel 90% le cause di alitosi sono da riscontrare nella cavità orale, solo il restante 10% in cause di digestione.
La prevenzione e cura di questo problema comincia dal proprio dentista che, nel caso non riscontri tra le cause scatenanti un problema odontoiatrico saprà indicare a quale specialista clinico rivolgersi. Dal punto di vista odontoiatrico il trattamento dell’alitosi deve essere preceduto da un’accurata diagnosi e l’istruzione ad una corretta igiene orale. Gengive infiammate, placca batterica e accumulo sulla lingua di residui di cibi e batteri sono certamente le principali cause dell’alitosi.
Il controllo della placca deve quindi essere scrupoloso ed eseguito non soltanto sulle superfici masticatorie e tra gli spazi interdentali ma anche sulla lingua, nella posizione posteriore, al di sotto delle eventuali protesi fisse (ponti) e di quelle mobili che vanno, ricordiamo, deterse dopo ogni pasto massaggiando le gengive.
Esistono poi collutori e farmaci specifici per combattere l’alitosi ed aiutare la corretta igiene orale soprattutto per l’eliminazione dei batteri; soluzioni, però, che devono essere prescritte dal proprio dentista evitando tassativamente, come per l’uso di tutti i farmaci, il fai da te.

Q?

Si è rotto il dente di mio figlio: cosa faccio?

A.

La prevenzione è come sempre la migliore cura.

Evitare situazioni potenzialmente pericolose è il primo passo per evitare traumi, come necessario è adottare tutti quei sistemi di protezione (caschi, paradenti, etc.) se si pratica attività sportiva o ludica potenzialmente a rischio.
In caso di trauma dentale tranquillizzare il bambino è la prima cosa da fare. Se l’incidente ha comportato l’avulsione del dente la prima cosa da fare è recuperarlo e conservarlo in un contenitore immergendolo in latte o saliva e recarsi immediatamente dal proprio dentista di fiducia. Il dente può essere reimpiantato, se fatto nelle 2-3 ore successive, con buone possibilità di essere recuperato.
Se il dente si è semplicemente fatturato, anche in questo caso recuperate il frammento, il vostro dentista di fiducia potrà, in molti casi, ricomporre la parte fratturata.
Una volta completato l’intervento del dentista, si dovrà seguire il decorso post clinico mantenendo un’ottima igiene orale, spazzolando i denti dopo ogni pasto ed applicando sulle parti traumatizzate del gel di clorexidina (0,12%), se prescritto dall’odontoiatra.
Si raccomanda, inoltre, una dieta soffice per 10 - 14 giorni e, nei bambini più piccoli, limitare l’uso del ciuccio.
Da sapere che durante la fase di guarigione è possibile l’insorgenza di complicanze come dolore, gonfiore, aumento di mobilità o comparsa di fistole per le quali si rende necessario l’intervento dell’odontoiatra. Visite di controllo frequenti dal proprio dentista di fiducia, fino alla completa guarigione, sono consigliate.

Q?

Mi sanguinano le gengive cosa posso fare?

A.

Il sanguinamento gengivale è il primo sintomo della malattia parodontale.

Il campanello d’allarme par il paziente deve essere il sanguinamento delle gengive.
La parodontite è lo stadio più avanzato della malattia parodontale. Le gengive, l’osso e le altre strutture di sostegno si danneggiano con perdita di dimensione verticale e orizzontale dei tessuti. I denti possono spostarsi di posizione, diventare mobili e si può formare un ascesso. Nei casi più gravi (piorrea) l’unica possibilità è l’estrazione dei denti compromessi.
L’infiammazione gengivale che favorisce la parodontite nasce dalla placca batterica non rimossa regolarmente attraverso una buona igiene orale e tramite sedute frequenti dal dentista.
Molti pazienti sono ignari di essere affetti da parodontite e la sfida per il dentista è quella di intercettarla e curarla: principalmente motivando il paziente ad una adeguata cura della salute orale, soprattutto con una corretta igiene orale domiciliare.

Q?

La parodontite si può curare?

A.

La cura della parodontite esiste la prima azione che deve mettere in atto è effettuare una visita odontoiatrica.

Servono cure adeguate, mirate e differenziate. Ogni persona ha caratteristiche diverse che devono essere diagnosticate per mettere in atto cure specifiche in funzione della singola patologia.
Il trattamento della malattia parodontale prevede un approccio diagnostico accurato utile a definire i parametri del danno tessutale presente al momento della diagnosi e da utilizzare per il controllo dell’evoluzione della malattia nel tempo.
Spazzolamento delle gengive o altre azioni legate all'igiene orale possono già non essere più sufficienti. La patologia deve essere trattata con un’igiene orale professionale, da ripetere con frequenza mirata alle esigenze del singolo paziente, e l’uso di collutori e dentifrici specifici.
Nei casi avanzati la parodontite viene trattata attraverso una pulizia professionale profonda delle gengive (levigatura radicolare), a volte coadiuvata dalla somministrazione di antibiotici topici e sistemici e, in alcuni casi, dalla chirurgia parodontale.
Poi ci sono le azioni che possono aiutare a prevenire l’insorgenza della malattia parodontale e queste sono legate prevalentemente ad un corretto stile di vita.

Q?

Posso cambiare il colore dei miei denti?

A.

I denti ritornano bianchi solo dal dentista

Lo sbiancamento dentale è la procedura in grado di riportare il colore dei denti a quello originario, ma per uno sbiancamento efficace bisogna rivolgersi al proprio dentista ed evitare i prodotti fai da te.
Nicotina, teina, farmaci e alcuni alimenti sono i nemici principali della discromia dentale (l’alterazione del colore dei denti naturali), facendo perdere al sorriso il colore e la brillantezza di un tempo. Per questo i trattamenti sbiancanti sono sempre più richiesti. Per essere efficaci e non causare problemi a denti e gengive, però, devono essere prescritti dal dentista in quanto lo sbiancamento, è un atto medico a tutti gli effetti. E’ quindi indispensabile che l’odontoiatra valuti preliminarmente la natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento e la situazione clinica del paziente.
E’ opportuno ricordare che lo sbiancamento non risolve tutti i difetti di colore dei denti naturali. Le discromie dentali sono infatti spesso dovute a difetti strutturali dello smalto del dente che possono avere origini diverse, come la prolungata assunzione di farmaci in età infantile, traumi dentali o altre cause eziologiche.
E’ inoltre necessario valutare lo stato di salute delle gengive e quello generale dei denti per valutarne la situazione in termini di livello di posizione ed accertare l’eventuale esistenza di condizioni infiammatorie. La presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento.
I prodotti per lo sbiancamento dentale, sia  professionale che "fai da te", sono a base di perossido di idrogeno o perossido di carbammide; quello che cambia è la sua concentrazione  e il metodo di applicazione, variabili che influiscono notevolmente sul risultato finale. Queste sostanze non agiscono direttamente sulla componente minerale dello smalto dentale, ma vanno a modificare il legame chimico presente nelle sostanze responsabili della discromia del dente. L’azione del perossido ad alta concentrazione riorienta la riflessione della luce da parte dello smalto dentale ospite di quelle sostanze. Si tratta comunque di un effetto temporaneo. Per questo il trattamento sbiancante va ripetuto ad intervalli di tempo regolari, secondo le prescrizioni dell’odontoiatra, in media ogni 18-24 mesi.

Q?

Come posso capire l’affidabilità del mio dentista?

A.

10 regole per scegliere il dentista

1. Non cadere nella trappola del turismo odontoiatrico verso i paesi dell’Est.
Un viaggio in Croazia con la promessa di rimettere in sesto la bocca in breve tempo e con una spesa irrisoria? Meglio lasciar perdere. I danni possono essere anche molto gravi e, a volte, irreversibili. Spesso, infatti, si finisce in studi gestiti da organizzazioni che utilizzano personale, attrezzature e protocolli di igiene e disinfezione che non garantiscono, visto che non devono ottemperare alle rigide disposizioni vigenti in Italia, l’efficacia delle cure prestate. Nella maggior parte dei casi, infatti, i lavori vengono eseguiti in maniera frettolosa e con materiali scadenti. Poi, in caso di problemi, a chi ci si rivolgerà? Non si può certo tornare ogni volta in Croazia!
2. Rivolgiti a un odontoiatra che sia veramente tale.
Come? Verificando che sia iscritto all'ordine dei medici e degli odontoiatri (www.fnomceo.it, ricerca anagrafica). Così non si rischia di avere a che fare con un dentista “abusivo”.
3. Stai attento al livello di igiene generale.
Dalla pulizia dei locali, alla poltrona sulla quale ci si siede, al fatto che il medico indossi guanti e mascherina e, soprattutto, utilizzi un kit per la visita personalizzato (quindi sterilizzato e imbustato), che viene aperto ex novo davanti al paziente.
4. Valuta l’importanza che il dentista dà all'igiene orale.
Il dentista che si informa sul nostro livello di igiene orale quotidiana e ci consiglia di conseguenza, non deve essere percepito come un noioso odontoiatra che non sa fare altro che “scocciarci”. Anzi, è proprio questo l’atteggiamento di un professionista serio che ha a cuore la tua salute orale e la durata dei tuoi manufatti protesici.
5. Non lasciarsi sedurre da proposte miracolose.
L’odontoiatra che ci promette il miracolo e cioè, per esempio, una bocca fantastica con denti smaglianti, deve destare sospetto, soprattutto se ci promette una soluzione del tutto indolore in tempi rapidissimi. Ci sono protocolli che indicano la durata minima dei trattamenti in funzione di problematiche legate alle tecnologie adottate e ai tempi biologici di risposta. In quasi tutte le situazioni non si può pretendere una cura troppo veloce. Si tratta solo di uno specchietto per le allodole.
6. Controlla che il dentista usi le giuste attrezzature.
Il dentista deve effettuare le prestazioni di tipo restaurativo come le otturazioni, le devitalizzazioni e la cementazione delle protesi adesive utilizzando la diga in gomma. Anche se un po’ scomoda per il paziente, garantisce migliori risultati, più duraturi nel tempo.
7. Non farti incantare.
Uno studio ben arredato e l’aspetto accattivante del medico o dell’assistente di poltrona sono dettagli piacevoli ma non bastano a valutare la qualità. Sono parametri di tipo emotivo che spesso fanno presa sulle persone (più di quanto si pensi), ma nulla hanno a che vedere con la professionalità dell’odontoiatra o con la serietà dello studio medico.
8. Pretendi che venga stilato un preventivo chiaro e dettagliato.
Se l’odontoiatra ti appare confuso e impreciso, cambia professionista. La spiegazione deve essere sempre chiara ed esaustiva con risposte a eventuali dubbi.
9. Diffida di preventivi eccessivamente bassi.
Se sono fuori mercato significa che nascondono qualche trappola e di sicuro i materiali usati saranno scadenti, con annessi rischi per la salute e durata dubbia nel tempo delle terapie proposte. Quindi alla fine spenderai di più.
10. Per risparmiare scegli soluzioni temporanee ma effettuate con serietà e professionalità.
Si può, per esempio, rinunciare all'implantologia, se ritenuta eccessivamente costosa, per una soluzione temporanea come lo scheletrato, e cioè una protesi mobile. Poi appena le risorse economiche lo permetteranno si adotteranno soluzioni più sofisticate.

Q?

Porto la protesi da anni, posso riavere i miei denti fissi?

A.

Le ultime tecniche implantologiche consentono di ancorare la protesi ad un numero minimo di impianti garantendo sicurezza e riducendo drasticamente i costi.

Cos'è un impianto dentale?

Gli impianti dentali sono perni di metallo inseriti nell'osso mascellare per sostituire le radici degli elementi dentali mancanti. Sono realizzati in titanio commercialmente puro, lo stesso materiale utilizzato per le protesi articolari. Il titanio, grazie alla sua elevata compatibilità con l’organismo umano, si integra con l’osso, rendendo l’impianto inamovibile ed assicurando un ancoraggio solido alla protesi dentale.

Cos'é All-on-4® Nobel Biocare?

All-on-4® Nobel Biocare è il nome di una tecnica che si avvale di 4 impianti dentali inseriti nell'arcata superiore o inferiore. Questi 4 impianti fungono da sostegno ad una protesi fissa, che non rischia pertanto di cadere. Gli impianti dentali non si limitano a sostenere un elemento dentale sostitutivo, ma creano una vera e propria radice sostitutiva che si integra nell'osso mascellare. Si tratta di una soluzione a lungo termine, sicura e permanente, che consente di ancorare la protesi in modo saldo e resistente, dando notevoli risultati estetici. Nobel Biocare, leader mondiale nel campo delle soluzioni dentali innovative, è stato il pioniere della tecnica All-on-4®, in collaborazione con il celebre implantologo portoghese Prof. Paulo Malo. Grazie alla nostra estesa attività di ricerca clinica, abbiamo potuto sviluppare una procedura efficace che riduce al minimo il numero di impianti necessari, evitando di dover ricorrere a procedure più complesse e consentendo al paziente di ottenere una dentatura fissa e un bel sorriso nel più breve tempo possibile.

Cos'ha di diverso All-on-4® Nobel Biocare rispetto alle dentiere?

Diversamente dalla dentiera, All-on-4® Nobel Biocare comporta i seguenti vantaggi:

  • Denti fissi che non rischiano di cadere nel momento meno opportuno
  • Palato libero, per poter apprezzare il sapore dei cibi
  • Maggiore forza di masticazione per poter mangiare una grande varietà di cibi
  • Supporto dei tessuti attorno alla bocca, per un aspetto più giovanile del viso
  • Nessuna necessità di adesivi, né di rimuovere la protesi durante le ore notturne
  • Nessun rischio di ulcerazioni alle gengive né di conati di vomito

E' una procedura dolorosa?

La procedura All-on-4® Nobel Biocare è studiata per ridurre quanto più possibile il dolore. Il dentista somministra un anestetico locale e quasi sempre un sedativo. Anche successivamente il gonfiore e il dolore sono ridotti al minimo. Spesso i pazienti sono stupiti di avere così poco dolore e di riprendersi così rapidamente. Il dentista potrà consigliare di tornare al lavoro o alla normale vita quotidiana dopo 2 o 3 giorni, ma molti pazienti ricominciano a lavorare già il giorno successivo.

I prodotti Nobel Biocare sono garantiti?

Nobel Biocare fornisce ai Professionisti (Medici Dentisti, Odontoiatri, Odontotecnici) la garanzia a vita sugli impianti e sulle componenti protesiche secondo i termini e le condizioni a loro rese note.

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